Preghiera e Liturgia

SS. Trinità 2023

SSTrinitCerchiL’uomo porta nel proprio genoma
la traccia profonda della Trinità.

 
La Festa della SS. Trinità ricorre ogni anno la domenica dopo Pentecoste e fu introdotta nella liturgia cattolica nel 1334 da papa Giovanni XXII. Propone uno sguardo alla realtà di Dio amore e al mistero della salvezza realizzato dal Padre, per mezzo del Figlio, nello Spirito Santo. Il Santo Padre Benedetto XVI così ha spiegato questa realtà: «La prova più forte che siamo fatti ad immagine della Trinità è questa: solo l’amore ci rende felici, perché viviamo in relazione per amare e viviamo per essere amati».

«Te lodiamo, Trinità,
per l'immensa tua bontà».

Le origini storiche di questa festa.
Sebbene il dogma trinitario fosse già stato codificato nella Chiesa sin dall’epoca del Simbolo apostolico, fino all’VIII secolo la Chiesa non celebrò nessuna ricorrenza in suo onore. La prima testimonianza ci viene dal monaco Alcuino di York, che decise la redazione di una Messa votiva in onore del mistero della SS. Trinità. Questa Messa era però solo un fatto privato, un aiuto alla devozione personale, almeno fino al 1022, in cui fu riconosciuta ufficialmente dal Concilio di Seligenstadt. Nel 920, intanto, Stefano vescovo di Liegi aveva istituito nella sua diocesi una festa dedicata alla SS. Trinità e per la sua celebrazione aveva fatto comporre un Ufficio liturgico. Il suo successore mantenne tale festività che, con il tempo andò diffondendosi, grazie anche all’appoggio dell’Ordine Monastico, tanto che un documento del 1091 dell’Abbazia di Cluny ci attesta che la sua celebrazione era ormai ben radicata.
Nella seconda metà dell’XI secolo, Papa Alessandro II espresse il suo giudizio su questa festa: pur rilevando la sua ampia diffusione, non la ritenne obbligatoria per la Chiesa universale, per il fatto che «ogni giorno l’adorabile Trinità è senza posa invocata con la ripetizione delle parole: Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto, e in tante altre formule di lode». Nonostante ciò, la festa proseguì nella sua diffusione, sia in Inghilterra, per opera di San Tommaso di Canterbury, sia in Francia, grazie anche all’ordine cistercense, tanto che, agli inizi del Duecento, l’abate Ruperto afferma: «Subito dopo aver celebrato la solennità della venuta dello Spirito Santo, cantiamo la gloria della SS. Trinità nell’Ufficio della Domenica che segue, e questa disposizione è molto appropriata poiché subito dopo la discesa di quel divino Spirito cominciarono la predicazione e, nel battesimo, la fede, la confessione del nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Ruperto abate, Dei divini Uffici, I, XII, c. I. Visto il riconoscimento «de facto» di tale festività in tanta parte della Chiesa, Papa Giovanni XXII, nella prima metà del Trecento, in un decreto, sancì che la Chiesa cattolica accettava la festa della SS. Trinità e la estendeva a tutte le Chiese locali
 
Il pensiero di Papa Benedetto XVI.
Nell’Angelus del 2009 Papa Benedetto XVI così spiegò questa solennità: «Oggi contempliamo la SS. Trinità così come ce l’ha fatta conoscere Gesù. Egli ci ha rivelato che Dio è amore «non nell’unità di una sola persona, ma nella Trinità di una sola sostanza» Prefazio.
È Creatore e Padre; è Figlio Unigenito, eterna Sapienza incarnata, morto e risorto per noi; è Spirito Santo che tutto muove, cosmo e storia, verso la piena ricapitolazione finale. Tre Persone che sono un solo Dio perché il Padre è amore, il Figlio è amore, lo Spirito è amore. Dio è tutto e solo amore, amore purissimo, infinito ed eterno. Non vive in una splendida solitudine, ma è piuttosto fonte inesauribile di vita che sempre si dona e si comunica. Lo possiamo in qualche misura intuire osservando sia l’universo: la nostra terra, i pianeti, le stelle, le galassie; sia le cellule, gli atomi, le particelle elementari. In tutto ciò che esiste è in un certo senso impresso il «nome» della SS. Trinità, perché tutto l’essere è essere in relazione, e così traspare il Dio relazione, traspare l’Amore creatore. Tutto proviene dall’amore, tende all’amore, e si muove spinto dall’amore, naturalmente con gradi diversi di consapevolezza e di libertà.

«O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!»
Sal 8,2.
Parlando del «nome» la Bibbia indica Dio stesso, la sua identità più vera; identità che risplende su tutto il creato, dove ogni essere, per il fatto stesso di esserci e per il tessuto di cui è fatto, fa riferimento ad un Principio trascendente, alla Vita eterna ed infinita che si dona, in una parola: all’Amore. «In lui – disse San Paolo nell’Areòpago di Atene – viviamo, ci muoviamo ed esistiamo» At 17,28. La prova più forte che siamo fatti ad immagine della Trinità è questa: solo l’amore ci rende felici, perché viviamo in relazione per amare e viviamo per essere amati.
Il mistero della SS. Trinità è un mistero e come tale non può essere compreso. Ma non per questo è qualcosa d’irragionevole. Nella dottrina cattolica ciò che è mistero è sì indimostrabile con la ragione, ma non è irrazionale, cioè non è in contraddizione con la ragione. La ragione conduce all’unicità di Dio: Dio è assoluto e non possono esistere più assoluti. Ebbene, la ragionevolezza del mistero della Trinità sta nel fatto che esso non afferma l’esistenza di tre dei, bensì di un solo Dio che però è in tre Persone uguali e distinte. Nel Credo si afferma: «Credo in un solo Dio in tre Persone uguali e distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo».  Quale è il Padre, tale è il Figlio e tale è lo Spirito Santo. Increato è il Padre, increato è il Figlio, increato è lo Spirito Santo. Onnipotente è il Padre, onnipotente è il Figlio, onnipotente è lo Spirito Santo. Tuttavia non vi sono tre increati, tre assoluti, tre onnipotenti, ma un increato, un assoluto e un onnipotente. Dio e Signore è il Padre, Dio e Signore è il Figlio, Dio e Signore è lo Spirito Santo; tuttavia non vi sono tre dei e signori, ma un solo Dio, un solo Signore Simbolo atanasiano.
 
Un’analogia per intuire…
Per capire qualcosa della Trinità, pur restando grande il mistero, si può utilizzare questa analogia. La Scrittura dice che quando Dio creò l’uomo, lo creò a sua «immagine» Gn 1,27. Dunque, nell’uomo si trova una lontana ma comunque presente immagine della SS. Trinità. Usando un’analogia suggerita dalla biologia, diremmo che l’essere umano porta nel proprio genoma la traccia profonda della Trinità, di Dio Amore».

«Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo».
Eccole qui le ragioni della nostra comunione.
Nel fatto che la Chiesa, cioè noi, siamo l’immagine della SS. Trinità. Noi siamo la continuazione di quella comunità divina che si prolunga sullo spartito musicale della storia e della vita. È fantastico pensare che la Chiesa nasce dall’alto e che affonda le radici nella SS. Trinità.
 
Sia lodato Gesù Cristo.

Colloquio Spirituale.
Preghiera di S. Agostino alla SS. Trinità.

 
L’anima mia vi adora, il mio cuore vi benedice e la mia bocca vi loda, o santa ed indivisibile Trinità:
Padre Eterno,
Figliuolo unico ed amato dal Padre,
Spirito consolatore che procedete dal loro amore.
 
O Dio onnipotente, benché io non sia che l’ultimo dei vostri servi ed il membro più imperfetto della vostra Chiesa, io vi lodo e vi glorifico. Io vi invoco, o Santa Trinità, affinché veniate in me a donarmi la vita, e a fare del mio povero cuore un tempio degno della vostra gloria e della vostra santità. O Padre Eterno, io vi prego per il vostro amato Figlio; o Gesù, io vi supplico per il Padre vostro; o Spirito Santo, io vi scongiuro in nome dell’Amore del Padre e del Figlio: accrescete in me la fede, la speranza e la carità.
Fate che la mia fede sia efficace, la mia speranza sicura e la mia carità feconda. Fate che mi renda degno della vita eterna con l’innocenza della mia vita e con la santità dei miei costumi, affinché un giorno possa unire la mia voce a quella degli spiriti beati, per cantare con essi, per tutta l’eternità: Gloria al Padre Eterno, che ci ha creati; Gloria al Figlio, che ci ha rigenerati con il sacrificio cruento della Croce; Gloria allo Spirito Santo,  che ci santifica con l’effusione delle sue grazie.
 
Onore e gloria e benedizione
alla santa ed adorabile Trinità per tutti i secoli.
Così sia.

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