Preghiera e Liturgia

StefanoprotomartireIl vero perdono è un atto soprannaturale.
«Signore, non imputare loro questo peccato» At 7,60.

Il nome Stefano, nella lingua greca, vuol dire «coronato», il Santo che oggi festeggiamo, aveva quindi già nel nome il suo destino di gloria. Sulla testa del martire viene messa una corona di spine, come fu posta sulla testa di Cristo, la quale penetrando nella carne ne riga di sangue il volto, togliendogli ogni apparenza di bellezza, ma dopo la morte quello stesso volto risplenderà di una luce abbagliante nelle sfere più alte del cielo. Quello che sappiamo di Stefano riguarda gli ultimi giorni della sua breve vita ed è contenuto negli Atti degli Apostoli. Dopo la sua elezione a diacono, non si limitò a compiere le mansioni pratiche inerenti al servizio delle mense, ma si rese attivo nella predicazione, e pieno di grazia e di fortezza quale era, convertì molti a Cristo.

Nome: Santo Stefano.                   Titolo: Primo martire.
Nascita: 5 dopo Cristo.                  Morte: 34 dopo Cristo, Gerusalemme.

Stefano fu il primo a dare la vita per Gesù Cristo. Ebreo e convertito alla fede dalla predicazione di S. Pietro, mostrò subito un meraviglioso zelo per la gloria di Dio. Fu eletto dagli Apostoli primo dei sette diaconi. Pieno di grazia e di fortezza, predicava e confermava la predicazione coi miracoli.

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ignazio di loyola«Ad majorem Dei gloriam».
«Aveva il cuore più grande del mondo».

Il 31 luglio 1556 la notizia si sparse subito per tutta Roma: «È morto il Santo!» si ripeteva ovunque. Sì, Ignazio era morto da santo, nel dolore e nella solitudine, abbandonato al volere totale del suo Dio, secondo le parole della sua preghiera di offerta: «Prendi, o Signore, e accetta tutta la mia libertà, la memoria, l’intelletto, e ogni mia volontà…». L’offerta era stata davvero totale fino a quest’ultimo in cui nessuno dei suoi figli era accanto al suo letto, eccetto il religioso che lo aveva vegliato per la notte. Ignazio fu canonizzato il 12 marzo del 1622 insieme a San Francesco Saverio, San Filippo Neri, Santa Teresa d’Avila e Sant’Isidoro. Di lui fu detto: «Aveva il cuore più grande del mondo». 
Il nuovo Calendario segna come obbligatoria per la Chiesa la memoria di un gigante della fede, una di quelle figure che hanno inciso profondamente non solo nella storia religiosa, ma anche in quella civile e culturale.

«Anima Christi santifica me, Corpus Christi salva me.
Sanguis Christi inebria me, acqua lateris Christi lava me».

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MariaMaddalena«Le dice Gesù: "Maria!"».
Maria annunzia: «Io ho visto il Signore"».


La Chiesa ha sempre riservato una somma riverenza a Santa Maria Maddalena, la prima testimone della risurrezione del Signore. Questa donna, nota come colei che ha amato Cristo ed è stata molto amata da Cristo... può essere oggi compresa dai fedeli come modello del compito delle donne nella Chiesa. 
Perciò il Sommo Pontefice Francesco ha stabilito che la celebrazione di Santa Maria Maddalena, da ora in poi, debba essere iscritta nel Calendario con il grado di festa invece che memoria, come è ora. (Robert Card. Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, 3 giugno 2016).

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MadonnaCarmelo«Stella Polare, la Stella Maris» del popolo cristiano.

Il 16 luglio ricorre una festa importante nella Tradizione della Chiesa: la Madonna del Monte Carmelo, una delle devozioni più antiche e più amate dalla cristianità, legata alla storia e ai valori spirituali dell’Ordine dei Padri Carmelitani, che non hanno mai riconosciuto a nessuno il titolo di fondatore, rimanendo fedeli al modello che vedeva nel profeta Elia uno dei padri della vita monastica.
 Il Monte Carmelo è una catena montuosa, che si trova nell’Alta Galilea e si estende dal golfo di Haifa fino alla pianura di Esdrelon, richiamato più volte nella Sacra Scrittura per la sua vegetazione, bellezza e fecondità. Il culto mariano affonda le sue radici proprio qui, perché Elia ebbe la visione della venuta della Vergine, che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando una provvidenziale pioggia e salvando Israele dalla siccità. La tradizione racconta che sul Carmelo - Karmel = giardino -paradiso di Dio - si ritiravano degli eremiti, vicino alla fontana del profeta Elia e verso il 93 un gruppo di essi che si chiamarono poi «Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo», costruirono una cappella. Si iniziò così un culto verso Maria, il più bel fiore di quel giardino di Dio, che divenne la «Stella Polare, la Stella Maris» del popolo cristiano, diffondendo il culto di Colei che: «le è stata data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron» Is 35,2.

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BenedettoAbate«Proclamiamo San Benedetto Abate
celeste Patrono dell'intera Europa
».


Messaggero di pace, maestro di civiltà, e soprattutto araldo della religione di Cristo e fondatore della vita monastica in Occidente: questi i titoli della esaltazione di San Benedetto Abate. Al crollare dell’Impero Romano, mentre alcune regioni d’Europa sembravano cadere nelle tenebre e altre erano ancora prive di civiltà e di valori spirituali, fu lui con costante e assiduo impegno a far nascere in questo nostro continente l’aurora di una nuova èra. Principalmente lui e i suoi figli portarono con la croce, con il libro e con l’aratro la fede ai popoli sparsi dal Mediterraneo alla Scandinavia, dall’Irlanda alle pianure della Polonia. Perciò Pio XII salutò San Benedetto «padre dell’Europa».

Pertanto, su proposta della Sacra Congregazione dei Riti, dopo attenta considerazione, in virtù del Nostro potere apostolico, proclamiamo San Benedetto Abate celeste Patrono principale dell’intera Europa.

Dato a Roma, presso San Pietro, i1 24 ottobre dell’anno 1964, secondo del Nostro Pontificato.
Lettera Apostolica «Pacis Nuntius» del Santo Padre Paolo VI.

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