Omelie

Margherita: "Un tesoro da custodire".

Davanti alla morte le nostre parole ci sembrano sempre così piccole e così povere, parole che non riescono ad esprimere del tutto i sentimenti che albergano in questo momento nel nostro cuore. Il mistero della vita e della morte è così grande e profondo, che solo con altri linguaggi possiamo dire e percepire qualcosa di vero, di grande…e perché no? Anche di bello! Diamo voce allora a questi linguaggi diversi e certamente più completi. Oggi io ho scelto due linguaggi che parlano sicuramente al nostro cuore: il linguaggio della Parola di Dio e il linguaggio della testimonianza di vita della nostra sorella Margherita. Anche oggi, come in altre occasioni, faremo interagire, queste due parole, si intrecceranno l’una nell’altra per dare un senso al nostro essere qui, alla nostra preghiera e al nostro inno alla vita… quella vera ed autentica.

Il brano della Lettera di San Paolo ai Colossesi inizia con una parola: «Rivestitevi»… una parola che l’Apostolo usa varie volte nelle sue lettere, facendo capire sempre che è Gesù Cristo l’abito di cui dobbiamo rivestirci. L'immagine è molto preziosa perchè mette in evidenza che ciò che indossiamo, non è propriamente nostro, ma è sempre dono di Dio, e da Dio proviene. Quindi le grandi virtù elencate anche in questi versetti non sono nostri meriti, ma regali del Signore perchè possiamo celebrare la nostra nuova condizione di figli di Dio. Quando tale dono è accolto, il Signore Gesù si rende presente nella storia e nel mondo.
 In questa prospettiva vogliamo ora che la Parola di Dio illumini la vita e i valori della nostra sorella, mamma e nonna Margherita.

«Fratelli, voi siete stati scelti da Dio, santi ed amati». Anche lei è stata scelta da Dio 88 anni fa in Germania, ma il nostro paese, l’Italia, le piaceva tanto e già a 23 anni si è stabilita in Italia. Margherita ha amato il Signore per tutta la vita: prima con la fede di rito protestante, poi, abitando in Italia, ha voluto abbracciare subito la religione cattolica, una religione per lei nuova, ma della quale ha fatto un pilastro fondamentale per la sua vita. Viveva l’Eucaristia domenicale e anche in questo ultimo periodo seguiva la celebrazione in televisione, pregava ogni giorno e celebrava il Sacramento della Confessione, credeva nel Dio della Vita e visitava spesso i suoi defunti Geremia e Giulio al Cimitero. Donna quindi di grande fede… da lei possiamo imparare a sentire Dio presente nella nostra storia di ogni giorno e di affidarci sempre a Lui.

«Rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà». I primi anni in Italia non sono stati facili per lei. Possedeva molto poco e ha dovuto, come ci ha detto San Paolo, rivestirsi dell’umiltà di andare a lavorare prima nei campi a Codevigo e poi lavorando come serva e donna delle pulizie in varie famiglie. Persona quindi attenta a non sprecare mai i soldi. Amava molto i suoi due figli e li ha cresciuti per un lungo periodo da sola perché il marito l’aveva lasciata. Ha sempre vissuto come persona semplice e buona. Donna di umiltà e di lavoro, donna semplice e buona… da lei possiamo oggi imparare questi grandi valori.

«Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto». Margherita non solo ha voluto bene, ma è stata anche una persona che si è fatta voler bene dagli altri. Testimonianza ne è il fatto del gioco delle carte con le amiche della via, appuntamento quasi giornaliero, e le tante persone che sono andate a trovarla in questi giorni in ospedale. Per non parlare di Geremia prima e di Giulio poi, due persone molto importanti per la sua vita. Da lei impariamo oggi questa grande lezione: voler bene e farsi voler bene, come valore fondamentale nelle nostre scelte di vita di ogni giorno.

«Cantate a Dio nei vostri cuori salmi inni e canti». Margherita amava molto cantare, sia le canzoni religiose, ma anche canti che portassero serenità e gioia a lei e alle persone che aveva intorno. Che bel modo semplice per lodare Dio e per donare qualche attimo di felicità. Che siano questi momenti semplici e sereni che noi dobbiamo riscoprire oggi nella nostra vita convulsa e frenetica?

E anche la scelta del brano del Vangelo di Giovanni con il grande comandamento dell’amore ci mette nell’ottica dei valori forti che lei ci lascia quasi come un tesoro da custodire nel forziere del nostro cuore e da aprire ogni volta che saremo chiamati a scegliere qualcosa di importante. Del Vangelo solo due brevissime sottolineature, senza alcun commento: «Io ho scelto voi perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga». «Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena». E in questo momento ci sembra quasi di sentire la sua voce che sussurra al nostro cuore: «Non piangete più, se veramente mi volete bene». E io credo che tutto questo sia vita, che tutto questo sia festa! Proprio come avrebbe voluto fosse stata la giornata di oggi, Margherita.

Un’ultima riflessione per noi che siamo ancora in cammino in questo mondo. Non dite mai: «Mi ricorderò di lei», perché per un cristiano il ricordo è troppo poco. Il ricordo può essere una cosa bella o meno bella, ma è sempre un qualcosa che resta ancorato al passato. Dite invece con forza: «La sua vita può diventare la mia vita, i suoi valori possono diventare i miei valori». E se riusciremo a vivere anche solo un piccolissimo frammento di quello che lei ha lasciato, allora si che potremo affermare che lei vive vicino a Dio ma vive anche nella nostra vita e dentro di noi. E, come concludeva anche San Paolo nella sua Lettera: «Rendete grazie», ringraziate Margherita per quello che è stata e ringraziate Dio che ve l’ha donata per così tanto tempo.

LETTURE
Col 3,12-17 «La pace di Cristo regno nei vostri cuori».
Salmo 22 (23) «Il Signore è il mio pastore».
Gv 15,9-17 «Amatevi gli uni gli altri».

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